UFO SENSHI DIAPOLON

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In pillole…..

aggressiva opera di 26 episodi targata 1976 sotto la sapiente regia di Tatsuo Ono; AGGRESSIVA : potrebbe sembrare un aggettivo troppo duro ma penso si addica in maniera troppo giusta a uno dei più incazzati robot "buoni" dell’ animazione giapponese. Chi non si ricorda infatti di quel robot, in stile running-back dei Denver Broncos, che in battaglia sembrava più preso come giocatore di football americano che come robot di salvezza dell’umanità…..e quindi se il match vi attizza avanti con l’huddle che vi racconto il prossimo schema d’attacco!

 

Principal cast !

La nostra squadra Apolon: Takeshi figlio di re Apolon e pilota del Diapolon , Goro, Matsuo, Miki e Ideki fedeli amici di Takeshi e piloti dei dischi della squadra Apolon, Labi il saggio scienziato e suddito di Apolon consigliere in battaglia, i "marmocchi" della "Casa del Cielo Blu", orfanatrofio dove tutti questi protagonisti risiedevano (a parte Labi che invece stava nella base Apolon superastronave sotto il mare, da dove partivano i caccia e i robot ). I titanici robot Edda, Trangu e Legga che, combinati assieme, davano vita al Diapolon, indossato come un armatura da Takeshi tramite il processo di "fusione del corpo"

 

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Gli avversari Dazaan: il supremo generale Giralic, i generali Ido, Gumes e Joket per le incursioni sulla terra e il supremo Imperatore Dazaan

 

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Il Match !

Si comincia con un afoso pomeriggio giapponese in uno stadio di football americano (spesso erroneamente confuso con il rugby)….un uomo enigmatico osserva il match…o più in particolare un giocatore: Takeshi. L’osservatore misterioso e’ Labi scienziato e suddito del pianeta Apolon fuggito da questo pianeta dopo la sua distruzione ad opera dei feroci Dazaan. Aveva portato con sè questo ragazzo figlio di re Apolon, ancora nella culla, e l’ aveva affidato ad un orfanotrofio (la Casa del Cielo Blu) per farlo crescere con la promessa che sarebbe giunto a riprenderlo. Quel giorno era il momento della perestroika! Labi cattura Takeshi e i suoi amici (Miki, Matsuo e Goro dal momento che Ideki si aggiungerà nella seconda puntata) nella sera di quel giorno e svela al diffidente ragazzo i segreti che lo riguardano: i Dazaan erano un popolo guerrafondaio che viveva nell’omonimo pianeta. Devastanti eventi nucleari mutano geneticamente il popolo dei Dazaan e la superficie del loro pianeta. Soluzione estrema e’ la conquista del "Cuore di Energia" marchingegno sopraffino con il quale il pianeta Dazaan potrebbe rivivere a nuovo splendore. Problema: era stato creato ed era in possesso del pianeta Apolon! Immediata guerra ad Apolon diventa imperativo per i Dazaan. Re Apolon, padre del piccolo Takeshi, riesce con anticipo ad installare la chiave di azionamento del cuore d’energia nel petto del figlioletto. Nell’ apocalittico genocidio degli apoloniani (compreso il suo re) il suddito Labi trova il tempo di fuggire con base Apolon e con il piccolo Takeshi per trovare rifugio sulla pacifica Terra. I Dazaan beffati per aver trovato il "Cuore di Energia" privo della "Chiave di Energia" si imbattono nella caccia per ritrovare l’evasa base Apolon e la chiave: e così, conquistando e soggiogando svariati pianeti dell’universo, approdano sulla Terra. Takeshi, dapprima renitente, accetta di combattere in difesa della terra affiancato dai suoi quattro fedeli amici orfani. Le battaglie si succedono sempre più spietate ma Takeshi alla guida del Diapolon (superrobot formato dall’ unione di tre robot, e in cui Takeshi operava la "fusione del corpo", ovvero il suo corpo si ingigantiva smisuratamente fino ad indossare il robot come fosse un armatura! Pauroso!) demolisce e placca ogni ferraglia mandata dai Dazaan. Siamo verso le ultime puntate quando il generale Ido scopre la base Apolon, riesce a penetrarla ma gli Apolon la distruggono su ordine di Labi uccidendo Ido. Gli alti gradi dei Dazaan acquisiscono quindi il generale Joket, sorella di Ido e gli Apolon hanno comunque una nuova seconda base non dissimile dalla precedente. Successivamente sono gli Apolon a scoprire la base Dazaan sulla terra e a distruggerla: i nemici, rovinosamente debellati, sono costretti alla definitiva fuga dalla Terra che da questo momento non conoscerà più la loro minaccia. Intanto la fievole speranza che la regina Apolon, madre di Takeshi sia viva e prigioniera dei Dazaan si accende. Questa nuova fiamma spinge Takeshi ad avventurarsi sul pianeta dei Dazaan nonostante i loro attacchi sulla Terra siano stati sventati per sempre. Takeshi vuole partire in solitaria con il Diapolon, ma i Dazaan preparano le difese per accoglierlo….il super robot di Joket (un gigante da paura!) e le armi convenzionali. La madre di Takeshi realmente sopravissuta alla catastrofe di Apolon e’ tenuta come ostaggio dall’Imperatore Dazaan mentre il supremo generale Giralic, subordinato a Joket nella guida dell’esercito trama vendetta…(e qui si cova la figata!). La regina invoca il figlio Takeshi di offrirsi ai Dazaan per salvare il pianeta Dazaan dalla rovina nucleare. E’ qui sta la svolta: Giralic diventa un traditore e sottraendo la regina dalle mani dell’Imperatore la invita a fuggire e inoltre trafuga e consegna il "Cuore di Energia" agli Apolon, ormai convinto che il pianeta Dazaan possa riconquistare il suo splendore con la via della pace . Con alterni scontri contro il megarobot di Joket e il supporto della base Apolon, nel frattempo giunta in aiuto di Diapolon, Takeshi trova il tempo per sottoporsi all’estrazione della "chiave di energia" dal petto. I robot Trangu e Legga pilotati da Goro e Miki nel frattempo tengono a bada il megarobot di Joket, il quale riesce a sbarazzarsi facilmente di entrambi. Il Megarobot inizia così ad assalire l’inerme base Apolon occupata da Ideki, Matsuo, Takeshi e Labi intento all’operazione di estrazione. Sembra finita, in una circostanza in cui la base sta soccombendo e Takeshi, privato della chiave di energia, non può trasformarsi nel poderoso Diapolon mediante fusione del corpo. Con un colpo di scena compare su un cavallo alato lo spirito del padre di Takeshi (comparso anche nella prima puntata per rinvigorire nel figlio le doti di potenza a quest’ultimo sconosciute), radioso di una luce abbagliante. Egli dona al figlio l’ultima carica di energia che consentirà a quest’ultimo di trasformarsi per l’ultima volta in Diapolon e annientare definitivamente il megarobot, uccidendo la malefica Joket. In una situazione che vede ormai soccombere l’esercito Dazaan l’ Imperatore fugge con un astronave, portando con se’ la regina di Apolon. Giralic, salito di nascosto sull’astronave, sommessamente compare e punta la pistola contro l’Imperatore imponendo a questo di liberare la regina. L’ Imperatore rilascia nell’ atmosfera una capsula con la regina, ma allo stesso tempo aziona un raggio fulminante per uccidere il traditore Giralic. Intanto Diapolon, distrutto il megarobot, deve correre per salvare la madre, prima dello schianto al suolo della capsula; ma prima deve riuscire ad attivare, sopra i cieli di Dazaan, il cuore di energia per ridare vita al pianeta. Riuscendo in questo intento, con generale stupore di tutti (lande cupe che si trasformano in prati verdeggianti, il cuore di energia che splende come un sole artificiale, ecc.), Diapolon recupera successivamente la capsula con l’amata madre mentre l’esterefatto Imperatore Dazaan si suicida attanagliato da profonda vergogna e fallimento dei suoi intenti. 

Il processo di Biscardi !

Finale fantasmagorico e folgorante. E’ sicuramente tra i più belli dell’animazione giapponese. In una originale chiave di lettura esso configura un significato biblico e didascalico alla storia di cui parleremo. Sospendendo la descrizione del finale soffermiamoci dapprima sui personaggi. Dal punto di vista delle personalità non si notano forti temperamenti in contrasto, ovvero non troviamo personaggi che, per passati burrascosi o per modi di fare, esalano una forte ed eccitante componente psicologica che in genere crea il tanto atteso imprevisto. E’ per certi versi opinabile questa caratteristica dal momento che i protagonisti su cui si incentrano gli episodi sono una squadra composta da adolescenti, Takeshi compreso. Tutto ciò favoriva, dall’altro lato, una più istintiva immedesimazione del giovane spettatore visto che da piccini era più facile vedersi già alla guida del Diapolon piuttosto che dire "da grande piloterò il Daitan 3"…da adulti, quali siamo ora, ovviamente le prospettive mutano un po’. E’ quindi con queste premesse che l’atteso imprevisto, agognato soprattutto dai grandi, deve nascere da inspiegabili effetti sorpresa. Ed e’ l’inspiegabilità che crea l’imprevisto e i colpi di scena. Gli esempi emblematici: la distruzione ordinata da Labi della prima base Apolon occupata dal nemico Ido che perirà nell’evento, la successione di Joket al comando delle forze Dazaan al posto di Giralic e il rocambolesco tradimento di quest’ultimo; e l’altrettanto rocambolesca invocazione della regina Apolon rivolta al figlio Takeshi di donare la chiave di energia per salvare il pianeta Dazaan. Tutti fatti inspiegabili ma architettati con armonia senza evidenti paradossi; curiosamente, sono tutti colpi di scena che avrebbero permesso la realizzazione di un formidabile lungometraggio ( e comunque asserisco la buona idea di realizzare inizi e finali in due o più puntate come perseguito in Danguard, Vultus 5 o X-Bomber; sarei curioso di sapere quante belle idee sono state sacrificate per "limiti di tempo" imposti per la ristrettezza mentale di come organizzare l’ultima puntata piuttosto che organizzare il finale più in generale!). Finale folgorante ed intriso di profondi significati si sottolineava all’inizio. Quello biblico: una madre che invoca il suo unico figlio di donare la chiave di energia per salvare il diabolico popolo dei Dazaan che tanto si era inasprito contro la povera Terra e gli apoloniani; perdonali perché non sanno quello che fanno, sono un popolo sventurato e da compatire, non da uccidere: questo era il contenuto che traspariva da quella flebile voce. Takeshi si convince di queste parole, nonostante tutta la violenza che Dazaan aveva scatenato contro di lui, e nella generale commozione si muove l’arte del perdono. Quello didascalico: il malefico generale Giralic, per un rocambolesco tradimento teso alla vendetta, si convince lentamente ma inesorabilmente dell’ assurda inutilità della guerra. Si avvede di come il pianeta Dazaan poteva resuscitare senza dover cominciare un’assurda guerra senza vinti e vincitori. Bastava avere l’umiltà di confessare agli apoloniani le proprie debolezze e i propri problemi e concertare una soluzione fraternamente…ma tutto il resto è storia nota come i nostri drammatici eventi di storia recente…d’altro canto.

                          

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Annotazioni Tecniche

Produzione: Eiken, Tokyo (1976)

Storia Originale: Tetsu Kariya, Shigeru Tsuchiyama

Sceneggiatura: Chiara Matsumoto, Noboru Shiroyama, Souji Yoshikawa, Seiji Matsuoka

Disegni: Takashi Kakuta, Makoto Kuniho, Isao Kaneko, Toshio Kobaiashi, Tetsuo Shibuma

Canzone Italiana: F. Evangelisti, F. Micalizzi cantata dai Superobots

Regia: Tatsuo Ono

 

M.T.J.